SASSUOLO (Modena) – Avevano mandato in archivio la Serie A col 3-0 sul Brescia, in quella che al momento resta l’ultima partita ufficiale disputata in Italia. Ultimi a uscire da un campo, ma primi a tornarci: i giocatori del Sassuolo ripartono in anticipo sul resto della Serie A, sfruttando al massimo l’ordinanza della Regione firmata dal presidente Bonaccini che ha consentito la riapertura dei centri sportivi. Una svolta poi recepita a livello nazionale con una circolare del Ministero dell’Interno: in settimana tra test sierologici e fisici, torneranno a lavorare sul campo – anche se in sessioni individuali – tutti i giocatori di Serie A. Spiraglio di luce in fondo al tunnel dello stop forzato.
Sulla ripresa e sulle possibilità di concludere il campionato pesano però le parole del ministro Spadafora: sorpassato dalle ordinanze regionali, tra cui quella dell’Emilia Romagna, e a livello nazionale dalla circolare del Viminale, il titolare del ministero dello sport ha voluto ribadire via social network una posizione rigida nei confronti del mondo del calcio.
“Non è cambiato nulla – scrive Spadafora – gli allenamenti di squadra non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del campionato di Serie A per ora non se ne parla proprio”
Parole che hanno mandato su tutte le furie i dirigenti di Serie A.
Tra le incognite immediate sulla ripartenza e quelle a più ampio raggio sulla tenuta complessiva del sistema calcio, il Sassuolo proseguirà gli allenamenti col format anti-contagio: sei giocatori al lavoro per volta, distribuiti su tre campi. Un’ora di lavoro, poi la doccia a casa. Un passo piccolo ma significativo verso il ritorno in campo vero e proprio.
Coronavirus, Fase 2. Il Sassuolo calcio riparte. VIDEO
4 maggio 2020Possono tornare ad allenarsi gli atleti ritenuti di interesse nazionale. Tra questi anche i calciatori di Serie A per i quali si sono riaperti i cancelli dei centri sportivi: primi a tornare al lavoro, quelli neroverdi al Mapei Football Center